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Nella puntata 416 Marchesi ha iniziato a evidenziare alcune caratteristiche dei giovani che generano beni comuni. La grande enfasi conferita al piacere di stare insieme prefigura una nuova modalità di stare nel gruppo, molto legata a una dimensione pragmatica che pone l’accento e l’attenzione ai processi relazionali. Scartate alcune categorie negative, ultima tra queste quella di Neet, la ricerca riferisce di giovani desiderano una relazione con gli adulti, a condizione che siano figure adulte significative: dei testimoni. E’ come se l’unica relazione significativa tra generazioni possibile fosse quella dell’ipotesi di Freire: gli esseri umani si educano fra loro stando al mondo. Siamo di fronte a una richiesta selettiva perché i/le giovani di oggi si rivolgono ad adulti/e che hanno una esperienza degna di essere vissuta, per prenderne spunto e rielaborarla; non hanno bisogno di modelli da imitare. Figure adulte come quella del passatore, di chi accompagna e poi mi lascia andare sul confine. Il maggior bene comune di questi gruppi è la cooperazione stessa, perché l’accento è posto sul gruppo: il bene comune è la costruzione colletiva, la divisione del lavoro dei compiti. Per questi/e giovani c’è un’enfasi sul processo più che sul prodotto. Cooperare significa mettere insieme forze per fare cose che non si possono fare da soli; la cooperazione produce quindi speranza e ha molto a che fare con la politica.

ANDREA MARCHESI

Andrea Marchesi, pedagogista, responsabile del personale della Coop. Sociale Libera Compagnia di Arti e Mestieri Sociali, docente a contratto presso l’Università di Milano Bicocca. Si occupa di interventi educativi rivolti a minori, adolescenti e giovani e della formazione di educatori ed insegnanti. E’ nel comitato di redazione della rivista Animazione Sociale. E’ autore del testo Fabbriche dell’anima: l’organizzazione postfordista del lavoro come dispositivo pedagogico”, Edizioni Ghibli, Milano, 2002. Ha pubblicato saggi e articoli sui temi dell’agire educativo in contesti extra-scolastici.

PRIMO PIANO SUL PROGETTO

L’esperienza di ricercazione “Officina Giovani” – all’interno della rete nazionale di cooperative sociali legate a EDUCA – condotta da A. Marchesi e Cristiano Conte, analizza altri modi di abitare il mondo da parte dei giovani; vuole essere un tentativo per dare cittadinanza ai giovani come soggetti competenti e co-ricercatori attorno al tema, scelto per il biennio 2011-2012, dell’“educare nell’incertezza”. Tra pochi giorni il convegno nazionale promosso da Animazione Sociale “Cose da fare con i giovani” appuntamento per operatori impegnati nel lavoro sociale con i giovani che si svolgerà a Rovereto il 27 e 28 febbraio.