I governi europei hanno responsabilità chiare per quanto riguarda gli episodi di abusi e torture sui migranti rinchiusi nei centri di detenzione in Libia, secondo Amnesty International, che ha pubblicato questa mattina un rapporto dedicato al Paese nordafricano. Inoltre, si afferma che i fondi europei per la Libia siano finiti alle autorità che collaborano con le milizie e i trafficanti di esseri umani.

Elisa De Pieri, ricercatrice del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International, racconta i punti chiave di questo rapporto.

Sul sito di Amnesty International è possibile leggere che:

“Libia: un oscuro intreccio di collusione” pubblicato all’indomani dello scandalo suscitato dalle immagini relative alla compravendita dei migranti in Libia, descrive come i governi europei, per impedire le partenze dal paese, stiano attivamente sostenendo un sofisticato sistema di violenza e sfruttamento dei rifugiati e dei migranti da parte della Guardia costiera libica, delle autorità addette ai detenuti e dei trafficanti.

“Centinaia di migliaia di rifugiati e migranti intrappolati in Libia sono in balia delle autorità locali, delle milizie, dei gruppi armati e dei trafficanti spesso in combutta per ottenere vantaggi economici. Decine di migliaia di persone sono imprigionate a tempo indeterminato in centri di detenzione sovraffollati e sottoposte a violenze ed abusi sistematici“, ha dichiarato in una nota ufficiale John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l’Europa.