E’ il titolo del fundraising lanciato dalla Diaconia valdese per sostenere i tirocini e le borse lavoro avviati in questi anni.

La Diaconia valdese è uno dei tanti soggetti privati che operano sul territorio per accogliere i migranti e richiedenti asilo. Su 160 persone ospitate dalla Commissione Sinodale per la Diaconia (CSD) in Piemonte, nel 2017, sono stati avviati 106 tirocini in borsa lavoro. Diamo qualche dato: 9 si sono trasformati in un contratto, 23 sono stati prorogati a carico dell’azienda e 10 tirocinanti hanno successivamente trovato lavoro in altre aziende. I tirocini sono stati attivati nella ristorazione, nell’industria, nella carpenteria meccanica, nei servizi, agricoltura, commercio, cultura e turismo. «Crediamo che il lavoro sia lo strumento giusto per costruire inclusione e offrire opportunità e favorire la conoscenza e la coesione sociale», ci spiegava a inizio anno Nicola Salusso, dell’ufficio Tirocini e Borse Lavoro della Diaconia valdese.

Ora, con il lancio di “Una borsa dà lavoro”, l’ufficio fundraising cerca aiuto per raccogliere più fondi possibili per dare dignità e possibilità a chi non l’ha. Nel 2018, la Diaconia ha voluto aumentare il numero di tirocini per allargare l’opportunità alla maggior parte dei 600 migranti ospitati sul territorio nazionale dalla CSD. Lo slogan e il progetto recitano: «puoi aiutarci anche tu ad offrire ad un numero sempre maggiore di migranti una concreta possibilità di integrazione. Si può sostenere il progetto con 9 euro al mese per 11 mesi e contribuirai a pagare 10 giorni di tirocinio. Per questo, a chi contribuirà verrà inviata una borsa cucita dalla nostra sartoria del servizio migranti e il materiale che spiega il progetto nei dettagli».

Abbiamo invitato Miriam Mourglia, progettista dell’ufficio funraising della Diaconia a raccontarci il progetto, spiegarcelo e a rispondere alle nostre domande.

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