Torino vuole candidarsi a diventare Capitale verde europea nel 2021. Il riconoscimento proviene direttamente dalla Commissione Europea ed è indirizzato a città di almeno 100 mila abitanti con standard ambientali di qualità certificati e impegnate in obiettivi di sviluppo sostenibile e pianificazione territoriale. Il lavoro da fare a Torino, però, è ancora molto, considerando che Torino è una delle città più inquinate d’Europa.
La giunta comunale ha approvato in questi giorni la costituzione di un tavolo di lavoro per la predisposizione della candidatura che finora non ha mai visto una città italiana tra le finaliste. Negli anni hanno ottenuto il riconoscimento Stoccolma, Amburgo, Vitoria-Gasteiz, Nantes, Copenhagen, Bristol, Ljubljana, Essen nel 2017 e Nijmengen nel 2018 e, per il 2019, Oslo.
Nel 2017 il titolo è andato a Essen, in Germania, e la motivazione, come riporta il sito della Commissione europea, è stata questa:
«Essen ha abbracciato il cambiamento. Dopo aver abbandonato un passato fatto di industrie pesanti, si è trasformata in una città più pulita e più verde», ha dichiarato la giuria dell’edizione 2017 del premio «Capitale verde europea». La Giuria ha voluto mettere in risalto le straordinarie prestazioni ambientali ottenute dalla città tedesca sulla base di 12 indicatori: il rendimento energetico, la biodiversità, le aree urbane verdi, la produzione e la gestione dei rifiuti e le misure di adattamento e mitigazione in materia di clima.
Situata nel cuore della Ruhr, nel Land della Renania settentrionale-Vestfalia, Essen era una città mineraria, un gigante dell’industria pesante. Oggi, invece, sono il settore finanziario e quello dei servizi a dare lavoro a circa l’80 % della popolazione attiva, a cui vanno a sommarsi circa 140 000 pendolari. Gli investimenti effettuati nel processo di transizione ecocompatibile contribuiscono a creare occupazione «verde». Entro il 2035, infatti, Essen si è posta l’obiettivo di creare 20 000 nuovi posti di lavoro nel settore ambientale.
Tra i numerosi vantaggi del diventare ‘Capitale Verde’, «ci sarebbe l’aumento dei turisti e della visibilità sui media internazionali oltre a investimenti esteri e maggiori risorse per i progetti ambientali», riporta il sito del comune di Torino. Adesso, per la creazione del dossier di candidatura, verrà costituito a Palazzo Civico un gruppo di lavoro. E sarà formato dalle aree Ambiente, Mobilità, Verde e Urbanistica, Sistema informativo e Energy management.
Insieme a Federico Vozza, vicepresidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta abbiamo ragionato di ambiente, inquinamento e mobilità sostenibile. Nel resto della puntata abbiamo raccontato delle tasse tagliate al Politecnico con l’esenzione per 4.000 studenti sotto i 26 mila euro di reddito annuale; e poi del caso Embraco dove il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha annunciato di voler incontrare i vertici della società brasiliana. Ci ha aggiornato Ugo Bolognesi, delegato Fiom, in collegamento da Bruxelles.