Lunedì 2 aprile la nave Aquarius di SOS Méditerranée ha attraccato in Sicilia con 292 migranti a bordo, dopo tre giorni di soccorsi.

Sabato mattina la nave ha ricevuto la segnalazione da parte del Centro Coordinamento dei Soccorsi Marittimi di Roma della presenza di un gommone in difficoltà in acque internazionali: poco dopo il contatto visivo con il barcone una nuova chiamata sollevava l’Aquarius dall’intervento, affidato alla guardia costiera libica. Vista la situazione critica delle persone sul gommone e la presenza di minori, sono comunque iniziate le operazioni di soccorso. Solo 39 persone sono state portate in Italia mentre le altre in Libia, Paese non sicuro per i migranti.

SOS Méditerranée denuncia la mancanza del rispetto dei diritti umani nei centri di detenzione libici, e sottolinea la necessità di fare chiarezza sul ruolo della Libia nelle acque internazionali: se non sarà chiaro al più presto il quadro legale e di intervento le operazioni non potranno essere svolte in sicurezza.

Ne parla Mathilde Auvillain, portavoce a terra della nave Aquarius di SOS Méditerranée.

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