Il viaggio di Kiosk continua, stavolta tra l’Europa centrale, il Caucaso e i Balcani orientali.
Apriamo commentando un fatto di cronaca che riguarda la Polonia, ovvero l’omicidio del sindaco di Danzica Pawel Adamowicz, noto per le sue idee liberali verso le minoranze e per le sue politiche d’accoglienza. Un episodio che è forse sintomo del clima di odio e violenza verbale che caratterizza la politica del paese, contro cui si sono espressi migliaia di cittadini polacchi nel corso di una serie di manifestazioni spontanee in memoria di Adamowicz.
Restiamo in Europa centrale ma torniamo indietro nel tempo per ricordare una data molto importante: il cinquantesimo anniversario della morte di Jan Palach, giovane studente cecoslovacco che il 16 gennaio 1969 si diede alle fiamme in Piazza San Venceslao a Praga per protestare contro l’occupazione sovietica della Cecoslovacchia. Insieme a Donatella Sasso, ricercatrice presso l’Istituto Salvemini di Torino e collaboratrice di East Journal, riflettiamo sul significato storico-politico del sacrificio di Jan Palach, interrogandoci anche sulla strumentalizzazione della sua figura da parte di alcuni ambienti politici di estrema destra.
Ci spostiamo poi nel Caucaso per parlare di Azerbaigian e violazioni dei diritti umani. Con noi Alexander Sjodin, che dalla sede di Bruxelles dell’organizzazione Human Rights House Foundation si occupa del caso di Mehman Huseynov – giovane blogger e prigioniero politico azero che ha iniziato uno sciopero della fame per denunciare e attirare l’attenzione internazionale sulla repressione del regime di Ilham Aliyev.
Infine ci occupiamo di Romania, paese che dal 1 gennaio 2019 esercita, tra le critiche, la presidenza semestrale dell’Unione Europea. Abbiamo voluto approfondire alcuni elementi del percorso storico-politico del paese, dal comunismo ad una transizione per certi versi ancora incompiuta, al senso delle proteste di piazza per i romeni, insieme a Francesco Magno, redattore di East Journal.
Infine, anche questa settimana torna la nostra rubrica “Polveriera balcanica”.
Come sempre, viaggiamo accompagnati da una selezione musicale tutta ad est che in questa puntata spazia dal cantautorato dissidente degli anni ’60 in Cecoslovacchia all’elettro-pop russa contemporanea.