Il Tar del Piemonte ha emesso una sentenza con la quale respinge le richieste di alcuni titolari di bar di reinstallare apparecchi da gioco precedentemente dismessi in base alla legge regionale del 2016 contro il gioco d’azzardo patologico. I giudici hanno infatti stabilito che tali soggetti non potessero richiedere la reinstallazione degli apparecchi senza possedere l’autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, respingendo di fatto l’interpretazione proposta dai ricorrenti secondo cui, tra “i titolari di autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli”, rientrerebbero tutte le attività iscritte al Registro degli operatori di gioco : un’interpretazione che sarebbe in contrasto con la più recente normativa del Piemonte, del 2021, contro il gioco patologico. Inoltre i giudici ritengono impossibile “equiparare – si legge nella sentenza – il rilascio di un’autorizzazione all’iscrizione ad un elenco che avviene mediante la sola verifica formale della presentazione di tutte le prescritte autocertificazioni”.
Ai nostri microfoni Claudio Forleo dell’Osservatorio sul gioco d’azzardo patologico di Avviso Pubblico spiega la ratio della sentenza e illustra la bozza di decreto ministeriale che potrebbe ulteriormente depotenziare il contrasto alla ludopatia