Giosuè Gianavello, con altri 44 compagni, detti banditi dall’Editto ducale, sono costretti all’esilio in cambio della pace per le valli valdesi. Gianavello fugge a Ginevra, la città di Calvino, dove vivrà per altri 26 anni. Lungo il cammino che lo porta verso il cantone svizzero egli ripensa al suo agire e alla sua fede.