La vicenda PMT, passo dopo passo

La storia della scomparsa del lavoro nel Pinerolese passa anche attraverso una tra le aziende-simbolo del territorio
28 Febbraio 2017

Gli aggiornamenti dopo l’incontro in Regione tra i rappresentanti sindacali, l’assessora Gianna Pentenero e il curatore fallimentare Luca Poma. Ai nostri microfoni l’RSU di Fim Cisl Bruno Bonetto e la sindacalista Cisl Cristina Maccari

23 Febbraio 2017

Dopo la risposta positiva all’interrogazione parlamentare portata avanti dalla Senatrice PD Magda Zanoni, per i lavoratori della PMT si apre la strada degli ammortizzatori sociali. Ora la situazione è in mano al curatore fallimentare, che dovrà richiedere al Ministro del lavoro l’accesso alla cassa integrazione fino a settembre. Ripercorriamo gli ultimi giorni che hanno preceduto quest’importante novità, in attesa dei nuovi sviluppi su questa vicenda.

20 Febbraio 2017

Le voci raccolte dalla manifestazione organizzata dai lavoratori della Pmt di sabato 18 febbraio. Ai nostri microfoni alcuni dipendenti, l’RSU aziendale Bruno Bonetto, l’assessora al lavoro della Regione Piemonte Gianna Pentenero e la senatrice PD Magda Zanoni.

31 Gennaio 2017

La Pmt di Pinerolo è fallita. L’azienda, la cui sigla stava per Paper Machinery Technology, fabbricava macchinari per cartiere, ed era nata nel 2000 dall’acquisizione della Beloit Italia, parte della Beloit Corporation, la multinazionale statunitense che dal 1957 al 2000 aveva lavorato insieme alla sua filiale pinerolese. La Pmt contava 178 dipendenti, tra cui molti specializzati in ingegneria meccanica, automazione e servizi per la produzione di macchine per tutti i tipi di carta.

A inizio settembre l’azienda aveva chiesto e ottenuto dal Tribunale di Torino il concordato preventivo per evitare il fallimento: l’amministratore delegato, Luca Nugo, avrebbe dovuto presentare un piano di rilancio dell’azienda che però non è arrivato. I sindacati speravano in una soluzione molto differente: si auguravano che l’azienda non fallisse, che la proprietà presentasse un piano e che in ultima istanza una multinazionale finlandese o austriaca acquisisse interamente l’azienda e garantisse il lavoro per tutti.

Dopo il 31 gennaio, giorno di apertura delle buste davanti al curatore fallimentare e al giudice di Torino, la realtà si è rivelata molto differente. L’unica offerta d’acquisto, infatti, è arrivata dall’azienda Papcel, della Repubblica Ceca, che ha previsto nella prima fase di garantire solo 72 posti di lavoro. Adesso, nello stabilimento di Via Martiri del XXI, a Pinerolo, lavoreranno alle commesse rimanenti soltanto 42 persone.