Racconti dal #Sinodovaldese 2017

Tutto quel che abbiamo realizzato dal 20 al 25 agosto in occasione del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi. Foto copertina: P Romeo
23 Agosto 2017

Conferenza Stampa del #sinodovaldese del 23 agosto – Diaconia: servire per testimoniare
Partecipano il presidente della Diaconia Valdese Giovanni Comba, il pastore Ciccio Sciotto e la direttrice del Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese Ponente Anna

 

 

Francesco Sciotto, pastore e membro della commissione sinodale per la Diaconia: “Documento che abbiamo presentato si apre con una riflessione teologica: noi in primis, come persone che fanno parte di una minoranza religiosa siamo stati oggetto di persecuzioni, esilio, allontanamenti. Le migrazioni sono un fenomeno globale, enorme e complesso, che non possiamo contrastare. militarizzare le frontiere non crediamo sia la soluzione, accogliere è meno costo, sia dal punto di vista sociale ma anche economico”.
 
Giovanni Comba, presidente della CSD Diaconia Valdese: “Il termine diaconia vuol dire mettere in pratica il messaggio dell’Evangelo, la diaconia valdese ha una storia antica, alcune opere che stiamo gestendo risalgono alla metà dell”800 e si tratta di gestire con continuità evangelica la quotidianità di oggi. Sempre più attenzione ai giovani, per formare le nuove generazioni e al settore dell’accoglienza ai migranti. La diaconia ha senso solo con la chiesa, un punto fondamentale è quindi mantenere sempre un legame con le comunità e le chiese locali”
 
Anna Ponente, direttrice del centro diaconale La Noce di Palermo: “L’intervento del centro è complesso, strutturato su vari ambiti. Settore scolastico (scuola dell’infanzia e primaria) con inserimento di bambini che provengono da settori difficili di Palermo e delle famiglie immigrate o arrivate con i corridoi umanitari. Altro ambito è l’accoglienza, impostata in 3 forme: struttura per minori non accompagnati, quella per coppie mamma-bambino e per le famiglie. Porre al centro la persona, con i suoi interessi, necessità, attitudini, diritti”.

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23 Agosto 2017

Le società, e al loro interno le Chiese, non soltanto quelle cristiane, dopo la strage di Barcellona, si trovano ancora una volta di fronte a una sfida: gestire e superare la paura. Insieme a don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Nazionale Ecumenismo e Dialogo della Cei, proviamo a capire quali siano le possibili risposte.

 

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22 Agosto 2017

#Sinodovaldese: la conferenza stampa di martedì sulla “Riforma globale”, con il pastore Yann Redalié, la pastora Anne Zell e Giovanna Scifo, responsabile Casa delle Culture di Scicli all’intern o del progetto Mediterranean Hope.

Anne Zell: “Nello scorso anno accademico è stato avviato un master di primo livello in teologia interculturale. Dobbiamo attrezzarci, non ci si può improvvisare nei percorsi di integrazione e accoglienza, quindi abbiamo impostato dei cammini in cui ognuno si inseriva nell’Essere chiesa insieme. Molte facoltà di teologia in Europa si sono dotate di una cattedra di teologia interculturale”

Yann Redalié: “La questione è che il Sud del mondo si è spostato al Nord e sovente la maggior parte delle persone che frequentano i nostri culti non hanno la pelle bianca. E questo pone riflessioni sulla cultura, sul linguaggio, sui ragionamenti. 
Intercultura che viaggia a braccetto con intergenerazione: non è detto che gli sforzi che facciamo per capire le altrui culture, siano vissuti anche dalle seconde generazioni, che sono già molto più integrate. E questo provoca delle conflittualità anche nelle famiglie.

Giovanna Scifo: “Il progetto di Mediterranean Hope sostiene e rilancia la raccolta firme della campagna “Ero straniero – l’umanità che fa bene”, per un disegno di legge urgente su accoglienza, lavoro ed inclusione. Anche la chiesa di Bologna ha aderito a questa iniziativa”.