Lunedì 15 gennaio la Bosnia ed Erzegovina ha ufficialmente presentato al Consiglio dell’Unione europea a Bruxelles la propria candidatura per l’adesione e il conseguente allargamento dell’Unione. Per il paese, che nella memoria collettiva è segnato in modo indelebile dalla guerra degli anni Novanta che portò alla dissoluzione della Jugoslavia, si tratta di un passaggio importante, perché permette di riprendere un discorso interrotto nel 2008 e che sembrava essere finito su un binario morto.
Questo avvenimento, tuttavia, non ha avuto uno spazio molto significativo nel dibattito pubblico, stritolato tra le discussioni sui profughi che attraversano la cosiddetta “rotta balcanica” in fuga dalla guerra in Siria e Iraq e le ipotesi di uscita del Regno Unito dalla stessa Unione europea nella quale molti tra i paesi del Balcani occidentali stanno cercando di entrare.
Ne parliamo con Davide Denti, dottorando all’Università di Trento e ollaboratore dell’Osservatorio Balcani e Caucaso.