La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi 7 punti della legge votata in Parlamento sull’autonomia differenziata. La Consulta ha fatto sapere di non ritenere fondata «la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata», ma di considerare «illegittime» sette specifiche disposizioni della legge che di fatto la rendono inapplicabile. Tra queste, l’attribuzione di competenze alle Regioni, che mina il principio di sussidiarietà e la distinzione tra materie legate o meno alla definizione di livelli essenziali di prestazione. Spetta ora al Parlamento – spiega la Corte – «nell’esercizio della sua discrezionalità, colmare i vuoti derivanti dall’accoglimento di alcune delle questioni sollevate dalle Regioni ricorrenti, nel rispetto dei principi costituzionali, in modo da assicurare la piena funzionalità della legge». La Corte era stata chiamata in causa da un ricorso presentato dalle regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania e sul quale la Regione Piemonte si era costituita in giudizio. Ne abbiamo parlato con la giurista Alessandra Algostino
Autonomia differenziata: lo stop della Corte Costituzionale
La sentenza boccia sette articoli della legge Calderoli