Segnaliamo la dichiarazione assunta martedì 3 marzo 2020 dalla Diaconia Valdese in merito alla situazione dei profughi bloccati sul confine greco-turco.

“La guerra e chi l’ha voluta sono responsabili della catastrofe umanitaria, l’ennesima in Siria, raccontata dalle cronache in questi giorni. Chi ha voluto la guerra ha anche barattato le vite di profughi e rifugiati, nel recente passato, mercanteggiando con i governi europei frontiere chiuse al posto di denaro. Chi quel denaro lo ha pagato e chi lo ha ricevuto è responsabile dell’attuale tragedia. Questi patti esiziali durano per i tiranni il tempo necessario ai loro giochi di potere; non offrono garanzie alle decine di migliaia di persone costrette a lasciare le loro terre a causa dei conflitti; non servono al vecchio continente a controllare i confini. Ricordiamo che chiunque provenga da zone di conflitto ha diritto a ricevere assistenza e a guardare al futuro immediato con speranza. E ribadiamo con forza che è necessario che il governo della Repubblica Italiana e quelli europei si attivino affinché i profughi bloccati al di qua e al di là del confine greco, si trovino ancora in Turchia, o a Lesbo, individuino al più presto corridoi sicuri per recarsi in luoghi dove godere dei loro diritti. La Diaconia Valdese si unisce a quanti in questi giorni pregano e agiscono contro le guerre e a favore di quanti e quante subiscono violenze e repressioni perché sono alla ricerca della pace e della sicurezza, e come sempre è disponibile ad essere al fianco di queste persone in percorsi di soccorso, accoglienza ed inclusione.”

Ne parliamo con il pastore Francesco Sciotto, membro della Commissione Sinodale per la Diaconia (Diaconia Valdese).

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