Domenica 19 novembre gli elettori argentini hanno scelto al ballottaggio per le presidenziali Javier Milei, singolare esponente politico ultra liberista e vicino all’estrema destra, che ha superato con un ampio margine il rappresentante del “peronismo”, finora al governo, Sergio Massa.
Milei ha portato avanti una campagna elettorale per molti versi provocatoria, ma anche contraddittoria, tant’è che non è del tutto chiaro quale sia il suo programma. Secondo Simona Bottoni, ricercatrice ed esperta di Sud America, non è davvero su quello che dobbiamo contentrarci: molti elettori probabilmente hanno scelto di respingere la politica tradizionale, ritenuta responsabile della grave crisi economica, più che abbracciare questo bizzarro outsider che, ciononostante, dal 10 dicembre sarà il nuovo presidente dell’Argentina.
Può davvero “dollarizzare” l’economia ed eliminare la banca centrale? Oppure privatizzare interamente la scuola? E come verrà impattata l’intera regione dalla sua presidenza? Puoi ascoltare qui l’intervista: