Dopo il nuovo caso di caporalato nel cuneese che ha portato all’arresto di tre persone per i reati di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e per violazioni alla normativa relativa al soggiorno degli stranieri sul territorio nazionale, l’indagine si allarga. Secondo il questore di Cuneo si deve ora vagliare la responsabilità dei proprietari delle aziende vitivinicole che fanno riferimento a delle cooperative per assumere braccianti in alcuni periodi dell’anno. In questo caso l’indagine è partita l’anno scorso dopo diverse segnalazioni da parte di associazioni a tutela dei diritti dei lavoratori del comparto agricolo. A essere documentati diversi casi in cui venivano segnalati aggressioni e minacce nei confronti dei braccianti, in particolare impegnati nei vigneti delle Langhe, che protestavano contro le condizioni lavorative.
Ne parla Loredana Sasia, segretaria provinciale Flai Cgil Cuneo