Sabato 14 dicembre a Roma una lunga lista di associazioni, organizzazioni e gruppi a difesa dei diritti umani scende in piazza contro il Ddl Sicurezza. Il disegno di legge, in corso di approvazione in Parlamento, è visto con estrema preoccupazione, per via della grande stretta alla libertà personale che promette. Tra le altre cose, prevede una criminalizzazione delle proteste di piazza, in carcere o nei CPR, anche quando pacifiche, dando anche un maggiore margine di discrezionalità alla polizia. Il carcere viene indicato come strumento principale per mantenere l’ordine pubblico, una visione respinta con forza da Camilla Siliotti di A Buon Diritto, che ci racconta proprio i motivi per cui si scende in piazza contro il Ddl Sicurezza.
Con lei ragioniamo anche della scarsa attenzione che il disegno sta generando. Eppure la legge rischia di rappresentare una svolta autoritaria significativa, un attacco ai principi della Costituzione, una misura propagandistica che attacca con precisione alcuni gruppi particolarmente osteggiati dai partiti di maggioranza (come ambientalisti, rom, detenuti, migranti), che rischia però di erodere i diritti di tutta la popolazione. Anche da un punto di vista securitario, la misura non dà davvero spunti promettenti: la povertà, il disagio e la discriminazione che sono alla base delle tensioni odierne non vengono in alcun modo affrontate. Per questo sabato si scende in piazza contro il Ddl Sicurezza, sabato 14 dicembre ore 14.30 a Piazzale del Verano a Roma.
Avevamo già intervistato Siliotti in occasione del referendum per cambiare la legge sulla cittadinanza.