Con una sentenza emessa lunedì 20 gennaio la Corte Costituzionale ha dichiarato l’inammissibilità del quesito referendario per l’abrogazione della legge sull’Autonomia differenziata che nei mesi scorsi aveva raccolto le firme necessarie. In attesa delle motivazioni, la consulta ha affidato a un comunicato la ratio di questa sentenza spiegando che «l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari» e «ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore». Sono stati invece ammessi i quattro ricorsi presentati dalla Cgil sul lavoro e quello sulla cittadinanza agli stranieri. Sulla sentenza relativa al quesito sull’autonomia differenziata ai nostri microfoni il commento della docente di diritto costituzionale dell’Università di Torino Alessandra Algostino
Autonomia differenziata: la Corte Costituzionale boccia il referendum
Secondo la Consulta l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari