Il cantautore italo francese si è raccontato in diretta su RBE a partire dai temi delle canzoni del suo ultimo EP, lavoro che sarà al centro del prossimo concerto del 21 marzo a Torino
Il 25 ottobre 2024 è uscito per l’etichetta Musicastrada l’EP Jumua, il nuovo lavoro di Sandro Joyeux che attraverso le sue quattro canzoni racconta l’amore per l’Africa del cantautore italo francese.
“Il viaggio è il filo conduttore che lega le canzoni dell’EP. In particolare Jumua, brano che dà il titolo al mini album, è nato dopo un tour in Burkina Faso nel 2021. Con il mio percussionista, il griot Inoussa Dembele, avevamo suonato in luoghi istituzionali e nei “maki”. I “maki” sono dei piccoli bar dove si suona all’aperto, con la gente che assiste al concerto dalla strada e da casa. Ascoltando le registrazioni di quei concerti individuai una piccola melodia di un’arpa africana e da lì è nato il testo”, ha raccontato Joyeux in diretta a Café Bleu.
La produzione artistica di Jumua è stata curata da Joyeux con Adriano Viterbini e Fabio Rondanini. “Con loro fin da subito è nato un dialogo molto stimolante. La cosa bella è che siamo tutti e tre malati d’Africa, ognuno in modo differente”.
Nel podcast disponibile all’inizio di questo articolo, ma anche su Spreaker e su Spotify, Joyeux racconta anche la genesi della canzone A Belleville.
Lunedì 3 marzo è uscito un nuovo videoclip tratto da Jumua, Droit Dans Le Mur. Venerdì 21 marzo Joyeux suona in concerto al Cecchi Point di Torino.
Nel mese di novembre del 2017 avevamo incontrato Joyeux per il suo With Refugees Tour, progetto realizzato con il supporto dell’Agenzia ONU per i Rifugiati, UNHCR.
Quale significato ha per Joyeux suonare per chi soffre e per chi non ha accesso alla musica? Ascolta il podcast per scoprire la risposta.