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La scuola non deve imitare il suo tempo, ma deve compensare e rallentare, proporre cose strane. L’esperienza educativa del maestro Lorenzoni è mirabilmente descritta nella cronaca di un’avventura pedagogica come recita il sottotitolo del suo ultimo libro. Nell’intervista ne ripercorre alcuni passaggi, alternando riflessioni pedagogiche generali, indicazioni su cosa dovrebbe essere la scuola di oggi, e racconti della sua esperienza di come insegnare a conoscere il mondo e se stessi.
Conoscere è conoscere se stessi, la conoscenza è significativa solo se tocca nel profondo la propria vita. Lorenzoni si mette sullo stesso piano dei bambini perché è certo che i bambini sviluppano pensieri molto profondi e importanti: “I pensieri infantili sono sottili. A volte sono così affilati da penetrare nei territori più impervi, arrivando a cogliere, in un istante, l’essenza di cose e relazioni. Ma sono fragili e volatili, si perdono già nel loro farsi e non tornano mai indietro.” Il rischio è quindi che alla maggior parte delle bambine e dei bambini questo diritto di riconoscere la qualità dei propri pensieri non sia accessibile; infatti può essere pieno solo se figure adulte sanno restituire loro questa grandezza di pensiero. “I bambini e le bambine hanno diritto al meglio della nostra cultura”, sostiene Lorenzoni nell’intervista. Per questo è importante soffermarsi sulle domande senza aver fretta di trovare le risposte come sempre più spesso sembra fare la pedagogia corrente del nostro tempo.
LORENZONI
Franco Lorenzoni è nato a Roma nel 1953 ed è maestro elementare a Giove, in Umbria.
PRIMO PIANO SUL PROGETTO
Lorenzoni ha fondato e lavora nella Casa-laboratorio di Cenci: http://www.cencicasalab.it/


APPROFONDIMENTI
Leggi la recensione a Lorenzoni: Vincenzo Viola, Le tante anime di Giove, Indice della scuola, marzo 2015
Leggi due interventi di Lorenzoni: Riflessioni su nuovi media e prima infanzia