#Sinodovaldese: la conferenza stampa di martedì sulla “Riforma globale”, con il pastore Yann Redalié, la pastora Anne Zell e Giovanna Scifo, responsabile Casa delle Culture di Scicli all’intern o del progetto Mediterranean Hope.
Anne Zell: “Nello scorso anno accademico è stato avviato un master di primo livello in teologia interculturale. Dobbiamo attrezzarci, non ci si può improvvisare nei percorsi di integrazione e accoglienza, quindi abbiamo impostato dei cammini in cui ognuno si inseriva nell’Essere chiesa insieme. Molte facoltà di teologia in Europa si sono dotate di una cattedra di teologia interculturale”
Yann Redalié: “La questione è che il Sud del mondo si è spostato al Nord e sovente la maggior parte delle persone che frequentano i nostri culti non hanno la pelle bianca. E questo pone riflessioni sulla cultura, sul linguaggio, sui ragionamenti.
Intercultura che viaggia a braccetto con intergenerazione: non è detto che gli sforzi che facciamo per capire le altrui culture, siano vissuti anche dalle seconde generazioni, che sono già molto più integrate. E questo provoca delle conflittualità anche nelle famiglie.
Giovanna Scifo: “Il progetto di Mediterranean Hope sostiene e rilancia la raccolta firme della campagna “Ero straniero – l’umanità che fa bene”, per un disegno di legge urgente su accoglienza, lavoro ed inclusione. Anche la chiesa di Bologna ha aderito a questa iniziativa”.