Qual’è l’immagine più nota di Josephine Baker?
Senz’altro quella di una giovane e sensuale giovane donna, vestita solo di un gonnellino di banane, con un’eccentrica pettinatura, i capelli raccolti e maliziosi riccioli che le incorniciano il volto.
Ma la grande ballerina afroamericana, nata in Missouri ai primi del Novecento, è stata molto di più che solo una star degli spettacoli parigino.
Al ritmo di charleston e movenze sinuose ha affascinato migliaia di persone, ma ha anche saputo trasmettere un forte messaggio sociale.
La sua vita è stata una testimonianza di impegno politico e sociale. Come disse: “Sapete che ho sempre scelto la strada più difficile. Diventando vecchia, sicura di averne la forza e la capacità, ho preso quel sentiero difficile e ho cercato di renderlo un po’ più facile. Volevo renderlo più facile per voi. Voglio che abbiate l’opportunità di fare tutto quello che ho fatto io, senza che siate obbligati a scappare per ottenerlo.”

Nel giorno dell’anniversario della nascita di Nelson Mandela, il 18 luglio del 1918, approfondiamo ruoli e vite delle donne che gli furono accanto. In particolare quella di Winnie Mandela, sua seconda moglie, il cui nome significa “colei che deve affrontare nuove prove”.

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