Tu che tutto sai e vedi, ora che si chiude il cerchio della settimana, sii misericordioso e perdona ciò che è stato sbagliato ed è rimasto incompiuto. Fai spazio in noi al silenzio. Liberaci dall’inganno e dalle illusioni. Agisci Tu prima che noi agiamo, infondici il Tuo amore
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I Testi
26 L’Eterno rivolga il suo volto su di te e ti dia la pace!.
Numeri 6, 26
7 E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
Filippesi 4, 7
1 Davide radunò di nuovo tutti gli uomini scelti d’Israele in numero di trentamila. 2 Poi si levò e partì con tutto il popolo che era con lui da Baale di Giuda, per trasportare di là l’arca di DIO, col nome stesso dell’Eterno degli eserciti, che siede sopra i cherubini. 3 E posero l’arca di DIO sopra un carro nuovo e la tolsero dalla casa di Abinadab che era sul colle; Uzzah e Ahio, figli di Abinadab, guidavano il carro nuovo. 4 Così condussero via l’arca di DIO dalla casa di Abinadab che era sul colle, e Ahio andava davanti all’arca. 5 Davide e tutta la casa d’Israele suonavano davanti all’Eterno ogni sorta di strumenti di legno di cipresso, cetre, arpe, tamburelli, sistri e cembali. 6 Quando giunsero all’aia di Nakon, Uzzah stese la mano verso l’arca di DIO e la sostenne, perché i buoi inciamparono. 7 Allora l’ira dell’Eterno si accese contro Uzzah, e là DIO lo colpì per la sua colpa; ed egli morì in quel luogo presso l’arca di DIO. 8 Davide fu grandemente amareggiato perché l’Eterno aveva aperto una breccia nel popolo, colpendo Uzzah. Così quel luogo fu chiamato Perets-Uzzah fino ad oggi. 9 Davide in quel giorno ebbe paura dell’Eterno e disse: «Come può venire da me l’arca dell’Eterno?». 10 Così Davide non volle trasportare l’arca dell’Eterno presso di sé nella città di Davide, ma la fece trasferire in casa di Obed-Edom di Gath. 11 L’arca dell’Eterno rimase tre mesi in casa di Obed-Edom di Gath, e l’Eterno benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa. 12 Allora fu detto al re Davide: «L’Eterno ha benedetto la casa di Obed-Edom e tutto ciò che gli appartiene, a motivo dell’arca di DIO». Allora Davide andò e trasportò l’arca di DIO dalla casa di Obed-Edom nella città di Davide con gioia. 13 Quando quelli che portavano l’arca dell’Eterno ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un vitello grasso. 14 Davide danzava con tutte le sue forze davanti all’Eterno, cinto di un efod di lino. 15 Così Davide e tutta la casa d’Israele trasportarono l’arca dell’Eterno con grida di giubilo e a suon di tromba. 16 Or avvenne che, mentre l’arca dell’Eterno entrava nella città di Davide, Mikal, figlia di Saul, guardando dalla finestra, vide il re Davide che saltava e danzava davanti all’Eterno, e lo disprezzò in cuor suo. 17 Così portarono l’arca dell’Eterno e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide aveva eretto per essa. Poi Davide offrì olocausti e sacrifici di ringraziamento davanti all’Eterno. 18 Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento, Davide benedisse il popolo nel nome dell’Eterno degli eserciti, 19 e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, a ciascuno di essi una focaccia di pane, una porzione di carne e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua. 20 Come Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mikal, figlia di Saul, uscì ad incontrare Davide e gli disse: «Quanto degno di onore è stato oggi il re d’Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo del volgo!». 21 Allora Davide rispose a Mikal: «L’ho fatto davanti all’Eterno che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d’Israele, del popolo dell’Eterno; perciò ho fatto festa davanti all’Eterno. 22 Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò spregevole ai miei occhi; ma, in merito alle serve di cui tu hai parlato, io sarò onorato proprio da loro». 23 Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.
II Samuele 6, 1-23
Le letture di oggi sono a cura di Laura Pons e Paolo Rovara.