Per la lettera E abbiamo scelto il binomio è/e, cioè verbo essere/congiunzione, a partire dal racconto della Creazione dell’uomo.
In Genesi 1, 27 leggiamo:
וַיִּבְרָא אֱלֹהִים אֶת-הָאָדָם בְּצַלְמוֹ, בְּצֶלֶם אֱלֹהִים בָּרָא אֹתוֹ:זָכָר וּנְקֵבָה, בָּרָא אֹתָם
Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
Un versetto molto particolare dal punto di vista linguistico, perché sono usati contemporaneamente il singolare e il plurale (lo creò, li creò). Dio crea l’essere umano, ma non lo fa UNO, lo fa da subito DUE. In sostanza, per dire è/verbo essere bisogna che ci sia una e/congiunzione.
La donna è la metà dell’umanità e l’uomo non esiste senza donna. La donna non è un accessorio e non è uno strumento per fare figli; uomo e donna camminano a fianco, fanno insieme la storia, si sostengono e si confrontano, stando sullo stesso piano. Sono ovvero esistono perché tra loro vi è una e.
Una riflessione su alcune parole di uso comune in collegamento ai testi biblici. Per trovare un senso che forse non conoscevamo alle parole dei nostri discorsi, averne cura, e lasciarci curare.
Di e con Luca Margaria, docente di Etica, di Filosofia Teoretica e di Antropologia Filosofica e Maria Teresa Milano, docente di Lingua e Cultura Ebraica, entrambi presso lo STI-ISSR di Fossano.