O come Oracoli e Ovvietà.
L’Antico Testamento non ama gli oracoli e solo in alcuni, pochi passi, si fa accenno a una pratica divinatoria. Andiamo invece all’episodio contenuto nel libro di Samuele, capitolo 28, in cui si racconta che Saul aveva bandito dal paese negromanti e indovini.
L’episodio racconta la conferma della caduta di Saul. Il testo biblico rappresenta questa scena tragica con una buone dose di senso dell’umorismo, sottolineando come sovente abbiamo una tale paura di vedere la realtà per quel che è, anche nella sua ovvietà, che ci affidiamo a qualcosa di esterno ed estraneo a noi per costringerci a prenderne atto.
Nella parte filosofica approfondiamo l’atteggiamento di Socrate di fronte agli oracoli, con la coscienza che la vera sapienza è proprio data dal sapere di non sapere e quindi in un atteggiamento umile nei confronti di tutto.
“Abitare le parole” è una trasmissione dedicata alla riflessione su alcune parole di uso comune in collegamento ai testi biblici. Per trovare un senso che forse non conoscevamo alle parole dei nostri discorsi, averne cura, e lasciarci curare.
Di e con Luca Margaria, docente di Etica, di Filosofia Teoretica e di Antropologia Filosofica e Maria Teresa Milano, docente di Lingua e Cultura Ebraica, entrambi presso lo STI-ISSR di Fossano.