È stata presentata questa mattina a Torino la relazione annuale 2021/2022 sulla cultura, a cura dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, in collaborazione con IRES Piemonte e Università degli Studi di Torino. Un momento in cui leggere i dati ma anche pensare alla ripartenza, e soprattutto cominciare a programmare la costruzione di nuove strategie e sfruttare l’accesso alle risorse che le istituzioni e l’Europa, col Pnrr, mettono a disposizione.
Per mettere a frutto queste risorse si è parlato necessità di progettazione, di riscoprire un’etica del futuro e soprattutto di poter fare affidamento sulla collaborazione e sulle intelligenze collettive.
La riflessione è partita dall’effetto che il Covid ha avuto sul comparto culturale piemontese.
I dati, rispetto al 2019 sono drammatici: il comparto ha visto una perdita quantificabile in circa 420 milioni di euro e l’uscita di oltre 2.000 persone dal mercato del lavoro dello spettacolo dal vivo. Un dato che fa riflettere sui vantaggi, e soprattutto i limiti, che i lavoratori autonomi hanno affrontato e dovranno affrontare a fronte delle possibilità del comparto pubblico di riassorbire le uscite causate dal Covid, ma in generale di fronte a un mondo del lavoro che cambia.
Tra il -4% e il -6%, rispetto al 2019, sono stimate le perdite per l’editoria, la stampa, la comunicazione e il design, tra il -13% e il -21% per le arti performative, la musica, arti visive e audiovisivo. Gli iscritti alle biblioteche sono calati di un terzo e i prestiti si sono dimezzati. Ancora più in difficoltà i musei, che rispetto al 2019 hanno perso il 58% dei visitatori, il cinema ha raggiunto il -75,4%. Solo il settore dei videogiochi e software ha visto una crescita dell’11%.
Una ripresa c’è stata in particolare nel 2021, rallentata nei dati dei primi mesi del 2022, a causa delle nuove vicende nazionali e internazionali.
Ottimista è stato l’intervento dell’assessora alla Cultura di Torino Rosanna Purchia, secondo cui il Covid ha dato una scossa che non si può ignorare: è in atto una rivoluzione del comparto e la cultura deve reinventarsi.
È il momento, secondo Luca Del Pozzolo, Direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, di dare alla cultura il suo spazio e la sua rilevanza, persi ben prima dell’arrivo del Covid.