In pieno svolgimento la Cop27 in Egitto: tra i temi principali si discute di “Lost and Damage” (perdite e danni) e di finanza climatica.
Irene Abra, ambasciatrice per il clima del Consiglio metodista europeo, sta seguendo i lavori insieme a molti altri rappresentanti della campagna mondiale Climate YES, guidata da giovani cristiani tra i 18 e i 30 anni.
“Questa Cop27 è molto importante perché è la prima volta che la questione del Lost and Damage viene nominata nell’agenda ufficiale – racconta Irene Abra – Un segno importante, il risultato di un attivismo che da molti anni viene portato avanti da quelle nazioni che vivono in prima battuta le conseguenze drastiche di questa crisi climatica.
Come giovani attivisti della campagna internazionale Climate Yes abbiamo lanciato un appello ai vari capi di governo, sottolineando l’importanza della valutazione dell’ambito “Lost and Damage”, ma anche ricordando il ruolo dei giovani e il ruolo di advocacy che hanno le chiese. Abbiamo anche proposto un evento il cui tema era il dialogo intergenerazionale, che è già stato sviluppato anche all’interno delle nostre chiese. Nonostante infatti l’impegno in prima persona dei giovani, crediamo sia importante stabilire un ponte comunicativo che superi le differenze di età. Ognuno di noi può contribuire alla lotta al cambiamento climatico, non deve essere visto sempre e solo come un tema dei giovani, ma che invece tocca tutti e tutte noi “.