In queste settimane il tema dell’antisemitismo è tornato in primo piano, da un lato perché si sono viste, in Europa (e anche in Italia) episodi di intolleranza dei confronti della comunità ebraica; dall’altro perché il termine è stato chiamato in causa per rispondere ad un’ampia varietà di prese di posizione, soprattutto la solidarietà con gli abitanti della Striscia di Gaza vittime degli attacchi israeliani, o la richiesta di un cessate il fuoco.
Per provare a ragionarci sopra con lucidità abbiamo contatttato il Laboratorio Ebraico Antirazzista, che proprio in questi giorni, assieme ad Emergency, Assopace Palestina, Mediterranea Saving Humans e una lunga serie di adesioni collettive ed individuali ha lanciato una raccolta firme per chiedere, appunto, un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica al conflitto in corso.
Con Moshe abbiamo parlato della polarizzazione estrema della comunicazione sull’argomento, che rischia di lasciare da parte sia i palestinesi che gli stessi ebrei, e ad esplorare le fonti di questo discorso raffazzonato: alla base potrebbe esserci la nostra ignoranza sul tema e la nostra incapacità di fare i conti con la storia.