Inizia il 30 novembre la COP28, l’edizione 2023 del summit annuale organizzato sotto lo sguardo dell’ONU per mettere in dialogo tutte le forze globali per facilitare e spingere, sperabilmente, la transizione energetica e limitare così la crisi climatica; ne abbiamo parlato anche nel primo numero della nostra newsletter.
La conferenza di quest’anno si tiene negli Emirati Arabi Uniti, scelta che già di per sé può far alzare qualche sopracciglia, essendo uno dei maggiori produttori di combustibili fossili al mondo; inoltre, pare che il presidente della COP28 (che è anche il Ceo dell’azienda petrolifera di stato) è accusato di aver sfruttato proprio l’organizzazione del summit per siglare accordi legati alle fossili.
Altre ombre che pesano sulla conferenza sono l’attenzione politica globale, catalizzata prima sulla guerra in Ucraina e poi su quella in Medio Oriente, e il ricordo delle COP precedenti, che hanno posto obiettivi importanti che raramente sono stati però raggiunti; in tutto questo, si fa sentire la mancanza di alcuni leader di primo piano, come i presidenti di Usa e Cina.
Di questo parliamo, nel dettaglio, con Marirosa Iannelli, Coordinatrice Clima e Advocacy di Italian Climate Network; puoi ascoltare l’intervista qui: