Lo EEB (European Environmental Bureau – Ufficio Ambientale Europeo) è la principale rete di organizzazioni ambientaliste in Europa. Uno degli elementi centrali nel lavoro della rete è l’energia, per questo è stato da poco pubblicato un rapporto che analizza una delle principali fonti di energia della società europea, per metterlo in disparte. La conclusione è che il nucleare non ci serve, ci spiega infatti Cosimo Tansini, Policy Officer for Renewable Energy per EEB.
Molti paesi hanno abbandonato l’energia nucleare già da decenni, mentre per altri resta una fonte di energia significativa. Poiché emette pochissimi gas serra, sta crescendo la spinta per la realizzazione di nuovi impianti. Pesa la logica che l’approvigionamento di energia dalle rinnovabili è altalenante, poiché dipende dalla presenza di sole e vento,, perciò le centrali nucleari potrebbero fornire una base di produzione stabile.
Ma Tansini ci spiega che non è così. La tecnologia di stoccaggio è ormai avanzata a sufficienza da metterci al riparo (in uno scenario di investimento economico e politico deciso sulle rinnovabili) da eventuali sbalzi. Inoltre, nemmeno il nucleare è così stabile come può sembrare: le siccità degli scorsi anni, ad esempio, hanno costretto molte centrali francesi a fermarsi.
Ovviamente c’è anche la questione ambientale: non solo nucleare non ci serve, ma laddove risparmia l’atmosfera dai gas serra, produce scorie che restano radioattive per millenni, con l’immenso problema di stoccarle in sicurezza. Si tratta infine di una tecnologia molto cara e che è soggetta a tempi lunghi per la realizzazione. Ma la transizione va fatta ora, e le rinnovabili sono già pronte.
Non è la prima volta che dialoghiamo con EEB: all’interno di KilowatTalk avevamo chiacchierato di efficienza energetica con Davide Sabbadin.