Le organizzazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione hanno visitato nel corso dell’anno i Centri Permanenti per il Rimpatrio e hanno stilato un rapporto che denuncia le gravi violazioni riscontrate. Il testo rappresenta però anche l’appello per la chiusura del sistema dei CPR.
Ne parliamo con Fabrizio Coresi di ActionAid (parte del TAI), che spiega l’assurdità di trattenere le persone come fossero detenute, pur non avendo commesso un reato, assieme alle terribili condizioni della loro sistemazione. Il sistema dei CPR è anche diventato fonte di lucro per le aziende che si spartiscono la gestione dei centri, mentre viene reso difficile l’accesso per monitorare il loro interno.
Sono infine strutture per cui si spende molto (senza considerare quelle realizzate in Albania, al momento vuote) per poi operare un numero minimo di rimpatri. Denaro che, spiega Coresi, potrebbe essere speso meglio: ad esempio per l’accoglienza e l’apertura di vie legali. Per questo viene lanciato l’appello per la chiusura del sistema dei CPR.