In occasione dell’imminente Jazz Is Dead, in diretta su RBE abbiamo intervistato Daniele Mandarano, neopresidente di ARCI Torino, rete di 190 circoli associativi locali che ha organizzato il festival
In un periodo storico in cui risulta sempre più complesso organizzare festival, ne è la conferma la recente cancellazione di Apolide nel Canavese, come continuare a fare cultura nel Torinese? In occasione dell’imminente festival ARCI Jazz Is Dead, evento in programma dal 30 maggio al 2 giugno 2025 al Bunker, abbiamo intervistato Daniele Mandarano, neopresidente di ARCI Torino, partendo da due domande. Come aggregarsi intorno alla cultura? Come avvicinare le persone attraverso la cultura?
“Oggi riscontriamo sempre più solitudini e individui che fanno sempre più fatica a mettersi in relazione con altre persone. Creare un festival come Jazz Is Dead è un modo per reagire a questa difficoltà. Lo facciamo alla maniera ARCI con un festival non calato dall’alto, un festival non proprietario dove i circoli associativi si mettono insieme e provano a creare una proposta musicale. Questo è un esempio del nostro modo di creare cultura accessibile”, ha raccontato Mandarano in diretta a Café Bleu.
Una delle possibili sfide quotidiane nel Torinese è creare iniziative culturali aggregative non solo nel capoluogo piemontese ma anche nelle periferie della Città Metropolitana. Nel podcast disponibile all’inizio di questo articolo, un contenuto ascoltabile anche su Spreaker e su Spotify, Mandarano racconta quali sono le possibili soluzioni proposte da ARCI Torino per fare cultura e welfare dal centro alle periferie.