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I/le giovani di oggi sono spesso descritti in termini negativi e quindi è solo tramite una decolonizzazione di questo immaginario negativo, tramite un abbandono dei simulacri e delle etichette del momento (come i narcisisti, gli spavaldi, i nichilisti, gli sdraiati, etc…) che si può cercare di capire chi siano oggi i giovani. Lasciate alle spalle tutte queste etichette di passività, sfiducia, autocentratura, etc… è possibile capire le modalità di azione e cooperazione di alcuni giovani. Sono i giovani che dalla Calabria al Friuli passando per la val Pellice lasciano tracce delle loro azioni collettive sulla comunità locale, producendo beni comuni. Sospendendo giudizi, evitando simulacri ed evitando di volere capire/attribuire dei bisogni è possibile mettere a fuoco alcune caratteristiche comuni di questi nuovi gruppi di giovani: gruppi con durata breve, gruppi con obiettivi, gruppi attraversati e non gruppi di permanenza, nè tanto meno gruppi basati sull’identità; gruppi che pongono molta enfasi sul pragmatismo e sul fare insieme. Emerge una pluri-identità di strategie giovanili che fronteggiano la complessità, segnata dall’avere molti contatti, dallo stare dentro a contesti differenti, dal collaborare con logiche di compito che valorizzano i legami deboli come strumento di arricchimento conoscitivo. Caratteristiche ambigue ma che si possono leggere in positivo come strategia adattiva: la grande enfasi data al piacere di stare insieme prefigura una nuova modalità gruppale molto legata a una dimensione pragmatica che pone l’accento e l’attenzione ai processi relazionali, a differenza dei gruppi del secolo scorso molto legati a una dimensione identitaria.
ANDREA MARCHESI
Andrea Marchesi, pedagogista, responsabile del personale della Coop. Sociale Libera Compagnia di Arti e Mestieri Sociali, docente a contratto presso l’Università di Milano Bicocca, si occupa di interventi educativi rivolti a minori, adolescenti e giovani e della formazione di educatori ed insegnanti. E’ nel comitato di redazione della rivista Animazione Sociale. Ha pubblicato saggi e articoli sui temi dell’agire educativo in contesti extra-scolastici. E’ autore del testo:
Fabbriche dell’anima: l’organizzazione postfordista del lavoro come dispositivo pedagogico, Milano: Edizioni Ghibli, 2002.
PRIMO PIANO SUL PROGETTO
L’esperienza di ricercazione “Officina Giovani” – all’interno della rete nazionale di cooperative sociali legate a EDUCA – condotta da A. Marchesi e Cristiano Conte, analizza altri modi di abitare il mondo da parte dei giovani; vuole essere un tentativo per dare cittadinanza ai giovani come soggetti competenti e co-ricercatori attorno al tema, scelto per il biennio 2011-2012, dell’“educare nell’incertezza”. La ricercazione sarà presentata al convegno nazionale promosso da Animazione Sociale “Cose da fare con i giovani“, appuntamento per operatori impegnati nel lavoro sociale con i giovani che si svolgerà a Rovereto il 27 e 28 febbraio.