Prosegue l’approfondimento con Argentieri su post-verità e ambiguità, ritenuta un aspetto dominante della nostra epoca. Le abbiamo chiesto perché le due grandi differenze (tra maschi e femmine e quella tra adulti/e e bambini/e) rimangono oggi importanti? Rispetto alla questione posta dai transgender e quelle persone che non si identificano né come maschi né come femmine, è possibile ribaltare il discorso e dichiarare illusoria la riattribuzione sessuale con la chirurgia? Come mai oggi l’educazione dei bambini avviene sotto il segno della mancanza di confini e di limiti? Perché la rinuncia all’autorità, all’autorevolezza, alle funzioni normative, punitive e protettive è ancora la cifra di una deriva non auspicabile verso l’ambiguità?

 

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