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Di ritorno dalla Spagna, Toni Negri, dopo avere rievocato le caratteristiche della moltitudine che sta erodendo le basi di dominio dell’Impero, ritorna su alcuni temi etici su cui aveva riflettuto a lungo prima della scrittura della trilogia che lo ha reso maggiormente celebre.
L’analisi delle forme di sfruttamento del capitalismo risale al periodo operaista, ai Quaderni rossi con Panzieri, rinnovate continuamente dalle analisi sull’operaio massa, dalle analisi del lavoro postmoderno degli anni novanta.
Le riflessioni di Negri sulla moltitudine come protagonista della rivoluzione affondano le radici nelle riflessioni in carcere su alcuni autori e temi: Spinoza, Giobbe e Leopardi, per meditare dolore, sofferenza, sconfitta, ma anche gioia, potenza, amore. Su questi autori inizia e si sviluppa la riflessione filosofica di Negri, forse meno conosciuta: la sua riflessione etica.
Opere citate nell’intervista:
L’anomalia selvaggia: saggio su potere e potenza in Baruch Spinoza, Milano: Feltrinelli, 1981 [rist. in “Spinoza”, Roma, Derive Approdi, 1998]
Macchina tempo: rompicapi, liberazione, costituzione, Milano: Feltrinelli, 1982
Lenta ginestra: saggio sull’ontologia di Giacomo Leopardi, Milano: SugarCo, 1987 [rist. Milano, Mimesis Eterotopia, 2001]
Il lavoro di Giobbe: il famoso testo biblico come parabola del lavoro umano, Milano: Sugarco, 1990 [rist. Roma, Manifestolibri 2002]
Il potere costituente: saggio sulle alternative del moderno, Milano: SugarCo, 1992 [rist. Roma, Manifestolibri, 2002]
Impero: il nuovo ordine della globalizzazione, (con Michael Hardt) Milano: Rizzoli, 2002
Moltitudine: guerra e democrazia nel nuovo ordine imperiale (con Michael Hardt); trad. a cura di Alessandro Pandolfi Milano: Rizzoli, 2004
Comune: oltre il privato ed il pubblico (con Michael Hardt); trad. a cura di Alessandro Pandolfi, Milano: Rizzoli, 2010