Questa settimana non possiamo che occuparci dell’incontro avvenuto a Singapore il 12 giugno tra Trump e Kim Jong-un. Ma come è stato vissuto da Pechino?

Facciamo un piccolo riassunto di questa “prima volta”, partendo proprio da qui: non era mai successo che un presidente statunitense in carica stringesse la mano a un leader della Corea del Nord. Trump e Kim si sono inoltre ripromessi di incontrarsi di nuovo, a Pyongyang o a Washington, quando verrà ritenuto opportuno, e hanno detto di avere costruito un rapporto speciale: in conferenza stampa, Trump ha detto di fidarsi di Kim, un’affermazione al miele dopo decenni di ostilità, di minacce armate ed economiche implicite ed esplicite.

Ancora più interessante, però, è osservare l’incontro dagli occhi di Xi Jingping, che è stato uno dei “mediatori” nella crisi coreana tra Trump e Kim Jong-un, ha caldeggiato una distensione e ha sostenuto l’incontro tra il presidente americano e il leader nordcoreano.
Le ricadute sono sia di natura diplomatica, perché prevedono un riassetto degli equilibri nel sudest asiatico, sia di tipo militare ed economico.

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