Ci dedichiamo nella prima parte della puntata alla Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani.
Eugenia Ferreri, predicatrice e presidente della Commissione evangelica per l’Ecumenismo di Torino ci presenta gli eventi che coinvolgono anche la chiesa valdese di Torino. “Un percorso ecumenico che ha fatto grandi passi avanti in questi anni – dichiara – ma che ancora stenta a decollare veramente nelle menti delle singole persone. Gli eventi che organizziamo sono molti e variegati, anche per i più piccoli, e credo che la conoscenza di altre realtà possano essere una crescita utile ed interessante per tutti noi”.
Nel servizio “Ogni cosa porta scritto più in la” un evento ecumenico a Pinerolo nella settimana 2018.
Nella seconda parte della trasmissione parliamo dell’enorme lavoro che il maestro Francesco Lotoro, 55 anni, sta portando avanti. Da trent’anni esatti la sua vita ha una missione. A partire dal 1989 ha intrapreso un progetto di archiviazione, esecuzione, registrazione dell’intera produzione musicale nei Campi di prigionia aperti nel ventennio dal 1933 al 1953.
Musica creata da musicisti uccisi o sopravvissuti provenienti da qualsiasi contesto nazionale, sociale e religioso e che subirono discriminazioni, persecuzioni, ingiusta detenzione o deportazione.
Come spiega Lotoro: “Il deportato, l’internato non è il cantore del campo. Il musicista vuole esorcizzare il campo, vuole distruggere le mura da dentro, un Giosué al contrario. E le autorità non possono impedire l’esplosione della musica. Ad un certo punto, addirittura, lo agevolano, assistono agli spettacoli musicali”.
Sul settimanale Riforma si può leggere l’articolo firmato da Claudio Geymonat.