Il viaggio di Kiosk continua, costantemente in movimento ai margini orientali dell’Europa, sfidando e interrogando le frontiere che delimitano paesi, continenti e identità.

Cosa significa l’Europa in contesti diversi e a diverse latitudini? Le identità nazionali in Europa centro-orientale sono davvero così omogenee come alcuni governi vorrebbero far credere? Le minoranze possono e devono “difendere la nazione”? Insieme ai nostri ospiti, nella puntata di oggi cercheremo di rispondere a queste e molte altre domande.

Iniziamo con un ospite molto speciale, da sempre fonte di ispirazione per le redazioni di Kiosk e East Journal: Paolo Rumiz, giornalista, scrittore e grande viaggiatore triestino. Intervistato a Bruxelles, Rumiz ha condiviso con noi l’esperienza di un viaggio nel Mediterraneo sulle tracce di “Europa” – in un documentario diretto da Alessandro Scillitani – e le sue riflessioni sull’anima e sull’identità europea.

Ci spostiamo poi ai confini dell’Unione Europea per raccontare la storia dei tatari Lipka, comunità musulmana che da secoli vive sui territori delle odierne Polonia, Bielorussia e Lituania, ricordandoci come l’identità di questa regione sia stata un tempo estremamente multiculturale e multireligiosa. Lo facciamo con Davide Denti, redattore di East Journal.

Infine, la nostra edicola mobile ci porta a Mosca, dove 7 anni fa le Pussy Riot inscenavano una “preghiera punk” contro Vladimir Putin. Rievochiamo le origini del collettivo femminista, la detenzione, l’attivismo e la celebrità internazionale insieme a Daniele Paletta, curatore del libro “Madonna liberaci da Putin” di Andrea Vania, pubblicato nel 2014 da Vololibero edizioni.

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