In una Terra devastata dalle conseguenze del Millennium Bug, gli uomini continuano con le loro faide che portano sempre di più alla diminuzione della vita sul pianeta. Per provare a salvare la situazione, un piccolo gruppo di ricercatori tenta, nonostante le difficoltà, di studiare e comprendere cosa si nasconda nelle profondità degli abissi. Qualcosa di misterioso e pericoloso, che potrebbe causare una catastrofe di proporzioni inimmaginabili.
Uscirà in Italia il 16 febbraio per Star Comics il volume che contiene i primi quattro capitoli della serie a fumetti Deep Beyond, pubblicata a partire dal 2021 negli Stati Uniti da Image e sviluppata da un team tutto italiano. La data del 16 febbraio coinciderà con la pubblicazione, negli USA, dell’ultimo capitolo della serie, scritta da Mirka Andolfo (illustratrice e scrittrice napoletana) e David Goy (sceneggiatore torinese), disegnata da Andrea Broccardo (illustratore astigiano) e colorata da Barbara Nosenzo (colorista astigiana).
Un lavoro molto atteso nel panorama della produzione di fantascienza a fumetti, che propone uno sguardo in costante equilibrio su di un filo tra prospettive diverse: il passato e il futuro, l’immaginario fantascientifico e noi, il thriller e l’avventura, il fuori e il dentro. Equilibrio che tuttavia è reso estremamente dinamico dalla ricerca condotta sulle illustrazioni. Andrea Broccardo racconta di essersi ispirato alla sua esperienza in Marvel e di aver cercato di trasferire l’azione e l’esplosività del fumento supereroistico in un contesto fantascientifico verosimile con un forte legame con la realtà.
Una realtà che non è stato sempre facile interpretare, soprattutto per la ricerca relativa agli elementi storici di uno dei periodi raccontati, gli anni ’90. Ma anche una realtà che irrompe e cui cui gli autori si sono dovuti confrontare, ad esempio quando in alcuni contesti della narrazione fanno la loro comparsa le mascherine.
Insomma, un lavoro che unisce piani esperienziali differenti, in un mix riuscito tra un piano estetico esplosivo e un contesto di estrema profondità narrativa. Proprio questa contaminazione di stili, che Andrea Broccardo racconta essere il frutto anche di un lavoro collettivo e di uno scambio tra gli autori, è la vera forza di un racconto che sorprende e cattura.