Ci avviciniamo alla data del XVII febbraio, una giornata di memoria in cui si ricorda la concessione dei diritti civili e politici alla comunità valdese, attraverso le Lettere Patenti firmate da re Carlo Alberto nel 1848.
Con la storica Bruna Peyrot, attuale presidente della Fondazione Centro Culturale Valdese, riflettiamo intorno al significato attuale che si vuole dare a questa giornata, nel rispetto della sua memoria. Ormai da anni c’è infatti l’idea condivisa di estendere la festa del XVII febbraio, facendo conoscere questa data, farla uscire da un ambito culturale ancora poco conosciuto e farla diventare invece patrimonio di una comunità nazionale.
“Questa “festa” nacque già con l’intento di essere condivisa – spiega Bruna Peyrot – Fu voluta infatti non solo dai valdesi e dai protestanti dell’allora Ducato di Savoia, ma anticipata da una diplomazia intensissima delle ambasciate protestanti. Ci fu anche una petizione che raccolse più di 600 firme di rappresentati della società civile, fra cui anche quelle di molti ecclesiastici e religiosi non protestanti. Le persone capivano che la vita cittadina già viveva la presenza di molti valdesi trasferiti a Torino e comprendevano l’intreccio dei valori liberali dell’epoca con le esigenze di emancipazione del mondo protestante”.
Il XVII febbraio, quindi, dev’essere ricordato come una tappa fondamentale nella memoria della chiesa valdese ma “la memoria non è una scatola chiusa, bensì un movimento di contrattazione fra presente e passato. La memoria è trasformatrice: ogni generazione deve comprendere il senso di ciò che è successo prima e in questa linea di continuità è rimasto un valore comune nel passaggio tra le generazioni: l’attenzione ai diritti.
Infine ricordiamoci che la libertà non è una scelta puramente personale, un’opzione di desiderio, ma invece un impegno civile, civico, morale. L’emancipazione non si è ottenuta da sola, anche se certo si è difesa nei secoli, con diverse alleanze. E quando una storia di oppressione riesce a vincere, a fare dei passi avanti sulla strada della propria emancipazione è un vantaggio di convivenza per tutti”.
La Fondazione Centro Culturale Valdese propone un ricco calendario di incontri ed appuntamenti, per una riflessione attorno al XVII febbraio.