Siamo nel pieno di una prolungata perturbazione che sta portando una grande quantità di piogge sul nord e centro Italia, tanto da aver provocato pesanti alluvioni in Emilia Romagna, dov’è confluita l’acqua caduta rapidamente a monte.
Da tempo però raccontiamo della grave siccità che sta colpendo il territorio, a partire almeno dallo scorso anno, quando si videro numerosi fiumi in secca. Queste piogge modificano la situazione?
Lo chiediamo a Daniele Cat Berro, Ricercatore presso la Società Meteorologica Italiana e redattore della Rivista Nimbus. La sua risposta, come prevedibile, è no: l’acqua caduta in questi giorni copre una piccola parte del deficit accumulato finora, e ci sarebbe bisogno di un grande numero di perturbazioni per tornare ai livelli precedenti. Se cadesse tutta quest’acqua in una volta sola, ovviamente, andremmo incontro a devastanti alluvioni, un pericolo che però non è al momento previsto.
Ciò non toglie che l’acqua caduta in queste settimane abbia portato una temporanea, ma preziosa, boccata d’ossigeno. Allo stesso tempo è ancora presto per prevedere la situazione che vedremo quest’estate, perché tutto dipende da quanta pioggia cadrà ancora nel corso della stagione, considerando che la poca neve caduta in inverno corrisponderà a minore acqua proveniente dalle montagne.