A tarda serata del 15 giugno si sono chiusi i difficili negoziati di Bonn, la tappa intermedia tra le assemblee COP che hanno l’obiettivo di impartire l’agenda delle discussioni autunnali, quest’anno ospitate da Dubai per la COP28.
Abbiamo raggiunto Jacopo Bencini, Policy Advisor e UNFCCC Contact Point di Italian Climate Network, per farci raccontare com’è andata. Si è trattato di negoziati ben più combattuti e confusi del solito, tanto che fino a 24 ore dalla chiusura ancora mancava un accordo sull’agenda dei lavori. Si è seriamente rischiato di concludere i negoziati con un nulla di fatto e di dover organizzare una sessione aggiuntiva a settembre.
All’ultimo istante è stato raggiunto un compromesso che scontenta molti, gettando un’ombra importante sulla COP di quest’anno, già parecchio discussa per via del paese ospitante (gli Emirati Arabi Uniti, tra i maggiori produttori di combustibili fossili) e del presidente (Sultan Al Jaber, che è anche a capo della Abu Dhabi National Oil Company- Adnoc, l’azienda petrolifera statale).
Qualche passo positivo, in extremis, è stato fatto, ma è davvero difficile questa volta guardare ai lavori della COP con entusiasmo.
Qui puoi leggere l’analisi completa di Bencini su Italian Climate Network.