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La raccolta firme per fermare la violenza ai confini europei – L’intervista a Luciana Negro

La Ice (iniziativa dei cittadini europei) è uno strumento che permette alla cittadinanza europea di dialogare direttamente con la Commissione Europea. Se si raccolgono un milione di firme dietro ad una specifica istanza, l’organo esecutivo dell’Unione Europea dovrà esprimersi a riguardo, e quindi decidere se accogliere o respingere l’istanza.

Tre anni fa è nata una campagna per presentare una Ice basata su una semplice richiesta: fermare la violenza ai confini europei nei confronti di chi cerca di attraversarli lungo le varie rotte migratorie (come il Mediterraneo o i Balcani). Il fenomeno è noto da anni, condannato da molte organizzazioni umanitarie e dalle Nazioni Unite. Di recente l’attenzione è focalizzata sulla Tunisia, con la quale l’UE ha siglato un memorandum d’intesa basato, anche, sull’impegno di Tunisi a limitare le partenze, esternalizzando di fatto ancora una volta i confini europei; negli stessi giorni sono emerse le notizie del trasporto forzato di migranti subsahariani dalle città tunisine da parte delle autorità del paese verso le aree desertiche al confine con la Libia, abbandonati senza cibo o riparo.

La campagna si chiama Stop Border Violence e, dopo il lungo cammino burocratico, la raccolta firme è ora iniziata. Ne abbiamo parlato con Luciana Negro, una delle promotrici. Qui si può lasciare la propria firma.

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