Uno studio di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha mappato l’Italia per individuare le zone del paese più a rischio. Qui l’intervista a Claudia Dalmastri, ricercatrice che ha preso parte allo studio.
Sappiamo che, per affrontare la crisi climatica, la strategia più utile e urgente è quella di abbassare al più presto le emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento globale.
Il cambiamento però è già iniziato e sta già facendo sentire i suoi effetti, come ampiamente previsto. In primo luogo, la crescente frequenza (ed intensità) di eventi metereologici estremi, da siccità a inondazioni.
Con Dalmastri scopriamo quali sono le aree più interessate da alto rischio, a partire dalla stessa definizione di rischio: il parametro preso in considerazione è la mortalità, un punto di vista estremamente utile, perché la crisi climatica non è qualcosa che sta succedendo soltanto alla natura distante da noi, e perché, quando siamo coinvolti, non è solo il danno economico quello da considerare: è una questione di salute e di sopravvivenza.
Puoi ascoltare qui l’intervista: