L’anno scorso con Arturo Salerni, presidente di CILD (Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili) avevamo raccontato gli scricchiolii della libertà di stampa in Europa. Ora è stato pubblicato il Rapporto sulla Libertà dei Media 2024 di Liberties e torniamo sull’argomento con Andrea Oleandri, che ci conferma i timori: la libertà dei media è in pericolo.
In Europa il fenomeno è variegato, ci spiega Oleandri. Ci sono aree in cui storicamente la libertà di espressione è ai massimi livelli, come i paesi scandinavi, mentreil resto del continente rileva diversi livelli di problematicità. In Italia emergono alcune questioni di lunga data, che in parte sono esplose in tempi recenti. Su tutte spicca la gestione “partitica” della Rai, che ha portato ad una mobilitazione storica da parte dei giornalisti dell’azienda pubblica. Per Oleandri, il paragone è comincia ad essere quello con l’Ungheria di Orban, ormai un esempio lugubre per quanto riguarda le svolte illiberali.
Ma in Italia la libertà dei media è in pericolo anche per quanto riguarda le testate private. Il problema principale è la concentrazione delle proprietà delle testate, un elemento che precede senz’altreo il governo Meloni. In questo periodo il tema è tornato in auge per via del piano di acquisto dell’agenzia Agi da parte del gruppo Angelucci.
L’Unione Europea si sta però muovendo nella giusta direzione, commenta Oleandri. Con il Media Freedom Act approvato a marzo dal Parlamento Europeo si pongono le basi per una legislazione più vicina ai giornalisti, come ad esempio il contrasto alle cause SLAPP.