Il tema non è nuovo, ma quest’estate è esploso con particolare forza, tra abitanti di Barcellona che schizzano i visitatori con pistole ad acqua e comuni che introducono biglietti d’ingresso ai centri storici. Il nome è inglese: overtourism, traducibile come sovraturismo. Ma come evitare un turismo distopico, senza però limitare il diritto di una platea sempre più ampia di popolazione a spostarsi e vedere il mondo?
Il libro di Luca Zorloni “Il paese più bello del mondo” non è un manuale, ma un romanzo ambientato in un futuro immaginario, ma non molto lontano, con una Venezia sottomessa ad una sorta di dittatura turistica. Abbiamo parlato con l’autore in vista della presentazione del testo alla chiesa valdese di Milano.
Qui puoi invece recuperare il racconto dell’inchiesta di Lorenzo Buonarosa di Irpi, che mostra come l’investimento governativo in cultura spesso sia proprio una spesa per il turismo.