Siamo stati insieme a Marco Bussone, vicepresidente Uncem Piemonte per parlare di patto di stabilità. Ci ha spiegato come mai molti comuni piemontesi, piccoli o grandi che siano, non possano utilizzare i soldi dei propri avanzi di bilancio. Una situazione che potrebbe migliorare con la finanziaria 2018 che è in corso di elaborazione.
Ci sono almeno 500 milioni di euro che i comuni piemontesi hanno ma «non possono spenderli» spiega Bussone. Che poi continua: «si stima che ogni comune piemontese abbia in media 100/150 mila euro congelati per l’impossibilità di trovare entrate equivalenti da scrivere a bilancio, come recita il patto di stabilità».
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«L’unico modo per superare questa situazione è modificare la legge e questo si può fare con la Finanziaria 2018» spiega ancora il vicepresidente Uncem. «Quella è l’unica strada. Come comuni siamo pronti a batterci e se necessario a scendere anche in piazza. Stiamo ricevendo decine di segnalazioni da parte dei sindaci, tutti egualmente preoccupati. Le manderemo a Roma quando avremo un incontro con la Ragioneria dello Stato per capire se le modifiche si possano burocraticamente fare e se non pesino sul bilancio statale. Poi con i rappresentanti politici che dovranno decidere e applicare le modifiche».
Con le modifiche alla legge, nella nuova finanziaria, si potranno sbloccare fondi per opere di pubblica utilità, per la ristrutturazione di scuole o le asfaltature delle strade. «Basterebbe allentare i margini del pareggio. Dovrebbe essere lo Stato a farsi carico di liberare spazi per la spesa degli enti locali. Dalla Regione mi aspetto più appoggio, che al momento non sta arrivando». Per evitare che quei soldi vengano utilizzati per la spesa corrente si potrebbe «vincolare il loro uso solo per gli investimenti per l’edilizia scolastica o la prevenzione del dissesto idrogeologico».