Mentre in Italia siamo ancora in attesa di capire come si potrà comporre il nuovo governo, in Cina questo problema non si pone proprio. Il 5 marzo si è aperto il Lianghui, l’annuale doppia sessione dei parlamenti cinesi, che deve ratificare le decisioni prese dai vertici del Partito comunista, in quella che è una parvenza di processo democratico. Si chiamano Assemblea Nazionale del Popolo e Conferenza Politica Consultiva; la prima è una specie di camera dei deputati, mentre la seconda ha il compito di selezionare i rappresentanti delle nazionalità, delle professioni, dei partiti non comunisti. Quest’anno uno dei punti centrali all’ordine del giorno è il ritocco della costituzione per permettere a Xi Jinping di proseguire la propria leadership oltre il limite di due mandati. Oltre a questo si parla dell’obiettivo per il 2020 di creare una società “moderatamente prospera”, prevedendo una crescita del 6,5% per il 2018, inferiore rispetto al +6,9% dello scorso anno, e dell’aumento delle spese militari per trasformare finalmente l’Esercito Popolare di Liberazione in qualcosa di più efficiente e moderno.
Ma al Lianghui è anche l’anno dell’ex astronauta Wang Yaping, che si è data alla politica ed è entrata in Parlamento. Ma come stanno le donne nella Cina di Xi, mentre in tutto il mondo si celebra l’8 marzo? Da “altra metà del cielo” a “principesse”, il paradigma è cambiato.
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Di cosa parliamo oggi
La Cina prevede una crescita economica per il 2018 pari al 6,5%, capace di traghettare il Paese verso una società “moderatamente prospera”: investimenti più accorti, meno rischi, meno sovraproduzione e, si spera, meno corruzione. Si è dichiarato anche l’intento di ridurre il deficit di bilancio al 2,6% rispetto al PIL. In realtà gli obiettivi comunicati al Lianghui sono generalmente profezie che si autoavverano, perché il governo cinese può aprire e chiudere i rubinetti del credito per scelta politica. E se poi alla fine i conti non tornano, si fanno tornare.
Torna invece a crescere la spesa militare: 175 miliardi di dollari per trasformare un esercito di due milioni di persone in una struttura con meno soldati e più tecnologie. L’idea di Xi Jinping è quella di avere un esercito pronto ad eventuali conflitti, anche se la distanza dalla superpotenza militare degli Stati Uniti è ancora molta. Forse però alla Cina non interessa più di tanto.
Intanto, al Lianghui è arrivata una nuova parlamentare, la ex astronauta Wang Yaping, che si è data alla politica. Un classico simbolo del socialismo in una società in cui anche la figura della donna è sempre più piegata al consumismo compulsivo: dall’altra metà del cielo di Mao alle principesse di oggi.