Come già accennato nella scorsa puntata, la Mongolia vive i cambiamenti socioeconomici con una intensità e una velocità tale da potersi considerare un vero e proprio laboratorio della globalizzazione.
Sotto la coltre di un Paese che nel nostro immaginario è fermo ai tempi di Marco Polo e del Gran Khan si agitano trasformazioni drammatiche che testimoniano la fine della società nomade, vera spina dorsale della Mongolia: dai “ninja” che raccolgono l’oro a contadini e allevatori che hanno perso terre e bestiame, fino all’urbanizzazione sempre più marcata.
Eppure, anche in queste dinamiche si vedono esperienze diverse, che riflettono sul cambiamento e cercano di domarlo.
Da Ulan Bator, Gabriele racconta tutto questo.