Il nostro viaggio oggi comincia dal 1972, quando uscì un documentario del regista Michelangelo Antonioni dal titolo “Chung Kuo, Cina”, uno tra i più famosi, ma forse anche più importanti, documenti video su quella Cina che stava arrivando alla fase finale della Rivoluzione Culturale. Era stato scritto insieme al giornalista Andrea Barbato e raccontava il volto quotidiano della Cina di quel tempo.

L’opera fu contestata da parte dell’establishment cinese, che accusò l’allora presidente Zhou Enlai di una incauta ed eccessiva apertura verso l’Occidente. Oggi, su iniziativa di una tra le più importanti case di produzione private della Cina, il documentario torna a vivere. Protagonista questa volta è proprio il nostro Gabriele Battaglia, che nel ruolo che fu in parte di Antonioni e in parte di Barbato accompagna lo spettatore in questo viaggio a 46 anni di distanza.

Ovviamente, non mancano le differenze.