Per qualche giorno Gabriele lascia Pechino per Gerusalemme e dintorni. Un viaggio sulle tracce di chi lo ha preceduto, ultimo in ordine di tempo il vicepresidente cinese Wang Qishan, che nel suo giro ha toccato Israele, Palestina, Egitto ed Arabia Saudita.

C’è una foto di Wang che sembra pregare al muro del pianto: molti hanno fatto notare la contraddizione di un membro del Partito comunista, che deve essere ateo, in preghiera al muro del pianto? Come sempre il motivo va cercato negli affari e nella volontà di aprire nuovi canali di collaborazione con Israele, un Paese di appena 8 milioni di abitanti con tecnologie e capacità di ricerca inspiegabili agli occhi cinesi.

Ma la Cina è amica anche della Palestina, riconosciuta come Stato già nel 1988 con capitale Gerusalemme Est e i confini del 1967. Di qui, nelle intenzioni cinesi, passa un ramo della Via della Seta. Sempre lei, il grimaldello per aprire ogni porta diplomatica.

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